martedì 20 novembre 2012

Odi a Odifreddi

Nel mondo dei blog in lingua italiana la notizia di oggi è che Piergiorgio Odifreddi chiude il suo sulla Repubblica dopo essere stato vittima di censura, a quanto pare senza neppure esserne preavvertito. In seguito alla pubblicazione, domenica scorsa, di un post molto critico nei confronti di Israele, se l'è visto rimuovere nel giro di poche ore, forse - come ipotizza oggi nel suo commiato - a causa di qualche lamentela "in ebraico".
 Il suo blog sul non-senso della vita era molto letto e continuerà a esserlo dovunque troverà un nuovo approdo: non necessariamente all'interno di un quotidiano online ad esempio. O magari sulle pagine del Fatto Quotidiano, che riprende la notizia. 

  • Certo, a prescindere dai contenuti del post che, data la caratura dell'autore, sono sempre state in ogni caso opinioni molto ben argomentate (grazie professor Odifreddi per essere rimasto in Italia), ne escono almeno due spunti :

- il primo è il non-senso del finanziamento pubblico ai quotidiani: se li finanziamo noi, allora finanziamo anche una censura evidente come questa, oppure più nascosta altrove, pensando di supportare una pluralità di informazione che non c'è.
- il secondo è che in Italia di tabù ancora si muore (mediaticamente). Ci hanno abituato a pensare che i tabù sono essenzialmente la Chiesa Cattolica e le minoranze, ma nessun post odifreddiano è stato mai censurato per essersi scagliato anche violentemente contro il Vaticano. Le lamentele "in ebraico" pesano di più di quelle "in latino"?

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