martedì 27 novembre 2012

Dialogo notturno 3

- Coperta, ma ci stai pensando o no?

- Ti ho già detto di sì, ma non è mica facile darti un consiglio valido per uscire da questo ciechissimo vicolo. Intanto, per come la vedo io, la pianterei di farne una questione di lotta tra generazioni con i padri cattivoni e i figli poveri e buoni.
- Sì, infatti anch'io non la vedo tanto come una guerra tra padri e figli.
- Sembra più uno scontro di classe, uno scontro tra classi, ci sono padri e figli sia nella tribuna d'onore sia nella piccionaia, e quelli della piccionaia sono gli sfigati, vecchi o giovani che siano. E nella tribuna d'onore sia vecchi che giovani possono fare più o meno quello che vogliono e non intendono rinunciarci. La tribuna d'onore è dentro i giochi e la piccionaia è fuori. E in mezzo nessuna mobilità. E per di più i giochi non sono trasparenti.
- Si vede molto che è così, vero?
- Direi! Anch'io che, ribadisco, sono una coperta, lo capisco che è tutto storytelling imparaticcio quello che vi versano addosso. E se permetti io di favole me ne intendo. Contenti voi.
- "Storytelling imparaticcio" mi sembra che renda l'idea, sì.
-  Visto che mi rompi sempre le scatole ti dirò di più: mi sembra che dalla piccionaia voi siete stati buttati stretti in un'arena con i leoni che vi corrono attraverso e adesso vi spingete l'un l'altro verso le belve per ritardare il momento fatale. Prova a pensare a chi è che vi ci butta in quell'arena. E perché mai non siete liberi di uscirne.
- Ora mi sembra che questa cosa ti ha preso troppo la mano. E poi, cosa credi? Se ci sono io nell'arena ci sei anche tu...
- Non credo proprio. Se ti ricordi bene, mi hai comprato in Scozia e da allora son qui in vacanza, nient'altro. Scusami, ma con queste cose di casa vostra io non voglio averci nulla a che fare. Non ci vuole mica William Wallace per vedere che siete tenuti in gabbia.
- Non mi sento di darti torto. Vabbe' buonanotte.
- In bocca al leone.

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