martedì 4 dicembre 2012

La sostenibile inesistenza dell'Auditel


Ora sei adulto ed è tempo che tu lo sappia: l'Auditel non esiste.

Mi spiace dover usare parole così esplicite per uno dei più farlocchi dogmi di fede del nostro tempo, ma pensaci: ce l'hai mai avuto tu per le mani un telecomandino auditel, o tuo nonno, tua suocera, la cugina di tuo cugino? Magari lavori all'auditel o ti occupi di rielaborare quei dati, se sì, fatti sentire, vieni allo scoperto, il tuo anonimato è garantito, anzi proponiamo un programma di protezione testimoni per ex-addetti auditel.

Non devi essere pentito, né dissociarti, pensa quello che vuoi, ma dacci una ragione per credere ancora in qualcosa che è stato invocato per decenni come un dio cattivo e ineluttabile, che è stato lo shiva distruttore delle nostre potenzialità cognitive, l'entità sconosciuta in nome della quale abbiamo accettato che impiegati con pochi scrupoli nutrissero le nostre menti pre-razionali e ancora bisognose di storie con ciarpame senza pudore.

La divinità assurda e robotica a cui siamo stati sacrificati, "perché facevano tutti così". In nome della quale ci hanno fatto ingurgitare giorno dopo giorno una melassa putrida e ricinosa che ci ha consunto le strutture mentali edificando abusivamente intorno a neuroni sani e distruggendo per sempre un delicato ecosistema in bocciolo, che chissà dove avrebbe potuto condurci.

Per colmo di umiliazione e scarico colpe ci hanno pure fatto credere che l'imperscrutabile entità era ed è fatta "a nostra immagine e somiglianza".
E' colpa vostra, hanno osato dirci quei Franti serial killer con la loro sudicia valigetta da commerciali: l'Auditel siete voi.

Eh no, TUTTE BALLE.
Noi non siamo né una versione horror del mago di Oz, né i cugini stupidi di un autovelox.

E che dire di Audipress? La maggioranza dei giornalisti sa bene che associarsi all'audipress significa in qualche modo esserne tutelati con dati ritoccati verso l'alto. Audiweb? Considerando le oscure associazioni di diverse testate editoriali che cumulano gli accessi per far salivare gli investitori pubblicitari è molto più scientifico temere il calendario Maya.

Dell'auditel cominciano a dubitare (o a confessare) anche dirigenti televisivi del polo privato del nostro magnifico duopolio che, di fronte al crollo degli ascolti, dopo 30 anni si chiedono: va bene, la società esiste, ma in fin dei conti, questo auditel sarà poi così scientifico? E se uno usa il sedicente telecomandino, lo punta su San Francesco/A. Antonio/S. Luca/ Suor Palandra, e poi si impicca? Cioè gli è piaciuto Suor Palandra o gli ha fatto schifo?

Ma alla vecchietta piacerà veramente questo don Matteo, allo studente fregherà qualcosa sul serio di Italia 1, i talk-show di stipendiatissimi giornalisti che fingono di occuparsi dell'agonia della classe media "che non arriva alla fine del mese" mentre loro ci arrivano grazie al fatto che lo ripetono al caldo dei loro "studios" fighetti, verranno seguiti con passione da qualcuno che non sia un loro collega?

Auditel, dio della superficialità autarchica di una televisione e di un mondo in rovina, tu ci hai instupidito, de-razionalizzato, colpito al basso ventre, incattivito, per l'esclusivo interesse materiale tuo e degli scagnozzi adoratori che sul tuo culto sadico ancora prosperano.

Ora che tutto è deserto sulla terra, scappa e non fermarti. 

Perché le tenebre cadranno e tu avrai paura.





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