venerdì 18 gennaio 2013

Il paese dei favia



Italia dei Valori, che ora si chiama "Rivoluzione civile con Ingroia" sta facendo una fatica d'altri tempi per darsi un'identità.
Messa insieme in fretta e furia sulle macerie di Italia dei Valori, ormai travolta dagli scandali, Rivoluzione Civile non si capisce cosa sia. 

Però si può dire cosa non è a giudicare da chi se ne va:

1) gli intellettuali e fini analisti della crisi di "Cambiare si può" si sono dissociati da Ingroia giudicando le sue posizioni ancora confuse.

2) Grillo e PD: entrambi interpellati da Ingroia in cerca di alleanze hanno detto di no
Grillo perché, spartanamente coerente, preferisce perdere che allearsi e ha da subito e da sempre rifiutato qualsiasi alleanza con chiunque. 
Bersani perché, non essendo di sinistra, ambisce a un'alleanza con Monti, a sua volta sempre più simile a un inquietante cane-lupo robot.

3) Anche il Popolo Viola ha mollato Rivoluzione Civile, e sì che Riv. Civ. doveva essere proprio più o meno:

IDV + Popolo Viola + Ingroia 

Niente da fare. Resta solo la vecchia IDV con un nuovo capitano. Sai che novità.

4) Agende Rosse è stato mollato da Ingroia che - a quanto pare - prima li ha sfruttati per supporto e poi, a loro dire, non sufficientemente valorizzati. (Con ingredienti così complessi nella torta Ric. Civ. di certo valorizzarli tutti non era facile, però...Favia?!? Scelte strane).
Salvatore Borsellino si è sentito messo da parte e non considerato da Ingroia: insomma ecco il partito frankenstein.

Già definito il partito dei "poltronari e dei trombati", in preda a logiche di lottizzazione pre-elettorale (cosa vuole Di Pietro, cosa spetta De Magistris, cosa diamo a Diliberto, come allontaniamo senza che rompano le palle i rappresentanti della società civile più sconosciuti dopo che ci hanno portato voti),

5) i contenuti più innovativi non sono innovativi, perché sono tutti copiati dal M5S

6) e c'è dentro Favia! Che, come capolista paracadutato dal nulla, ha scalzato con cinismo gli aventi diritto ed è quindi garanzia di opportunismo e di poltronismo come nessuno in questo primo scorcio di 2013
Favia che ha fatto di tutto per farsi espellere dal M5S, facendo i capricci perché non veniva candidato premier (che alla fine il punto era quello) e non voleva accettare il limite dei due mandati, è magicamente ora in pole in Riv. Civ. 
Ripete a vanvera che Grillo è marketing e Ingroia no, quando il vero capolavoro di marketing l'ha messo insieme lui, ma è posticcio e probabilmente non andrà lontano (o più probabilmente creerà casini allo stesso Ingroia se gli converrà).  

Finora sanno dire solo cosa non sono: e via di antigrillismo, di antiberlusconismo, di anti montismo, senza che si capisca quale sia la sostanza di Rivoluzione Civile, se non un modo per Di Pietro, Diliberto etc. etc. per assicurarsi di nuovo l'entrata in Parlamento: noi siamo un po' Grillo, un po' la vecchia politica, un po' la società civile, un po' i giovani, un po' i precari... fantastico Di Pietro che di recente in tv lamentava la disoccupazione dei suoi figli!

Se vuoi accollarti un prodotto vecchio senza la garanzia che dà la partecipazione in prima persona nel M5S, ma non te la senti di astenerti, vota senz'altro Rivoluzione Civile.

   

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